Il suono della sveglia.
Quel fastidioso insieme di note stridenti capaci di strapparci dal sonno, dai sogni, dal riposo e dalla passività della notte. Per gettarci senza preavviso nella prossima corsa, nelle future contrattazioni, negli affanni, nelle ricerche, nei movimenti inesorabili delle lancette. Fino al prossimo momento in cui appoggeremo la testa sul cuscino. E, chiudendo gli occhi, ci riconsegneremo a morfeo e a Colui il quale ci farà sottoscrivere le azioni compiute durante la giornata appena trascorsa.
Il suono della sveglia.
Quel suono che fa alzare di scatto milioni di persone ogni giorno. Consapevoli del fatto che, se gireranno la testa dall’altra parte mormorando ‘ancora un minuto’, si sveglieranno dopo qualche ora imprecando contro il proprio sonno arretrato. Quello scatto, quell’alzarsi di colpa, qualche volta aiuta a raggiungere il lavandino in tre secondi. Altre volte, porta però allo svenimento. Perché quell’alzarsi in fretta e furia crea uno scompenso nella quantità di sangue che dovrebbe affluire al cervello.
Un gruppo di neurologi, dopo aver studiato il fenomeno, è giunto alla conclusione che è necessario fare passare 12 secondi dal momento in cui si aprono gli occhi al momento in cui ci si alza.
12 secondi in cui si può pensare all’agenda del giorno, in cui ci si può abbandonare alla speranza che gli affari delle prossime ore si concludano bene, in cui ci si può ripromettere di inquinare meno del vicino del sesto piano.
12 secondi, che, se sei ebreo, si possono trasformare in una dichiarazione di fede assoluta, nel mantra millenario di una nazione, nella ripetizione quotidiana di una certezza, in una guida e un sostegno, in ogni sfida, in ogni vittoria e in ogni caduta del nuovo giorno.
Mode Ani Lefanecha Melech Chai Vekayam, Shehechezarta Bi Nishmati Bechemla Raba Emunatecha. Ti ringrazio Re vivo ed eterno, per avermi restituito l’anima. Grande è la Tua fede.
12 secondi in cui ricordi a te stesso che ci vuole infinita umiltà, per poter alzare la testa.
Gheula Canarutto Nemni
Ci vuole davvero poco tempo per iniziare bene la giornata. Ma poi, quando ci si abitua agli “effetti benefici” di quella percezione di fiducia, può capitare di aprire gli occhi e stare anche ben più di 12 secondi a cantarla! ;))
Shabbat shalom.
insieme al ” Like “e i complimenti per il post aggiungo gli auguri per Pesah