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La nazione ebraica non è nazione senza la Torà (Rav Saadia Gaon)

By Giugno 3, 2014No Comments

chagall

 

Intorno a me nulla si muove. Non si sente un battito d’ali, il vento si è fermato. I fiumi sono in attesa, le onde aspettano il prossimo segnale. Il destino del mondo sta cambiando in eterno.

D’ora in poi gli schiavi godranno di diritti che il sistema giuridico internazionale riconoscerà loro solo tra più di tremila anni, coloro che subiranno un danno fisico verranno risarciti in base alla professione che svolgono, i businessmen fermeranno la propria corsa per venticinque ore settimanali. Il creato avrà finalmente le leggi e la giustizia che solo il suo Creatore avrebbe potuto ideare. Abbiamo anelato questo momento.

Abbiamo contato ogni secondo che ci separava da questo traguardo. Da qui in avanti non saremo più un semplice insieme di genti, un gruppo di persone che si è incontrato per caso. La voce di D-o ci dirà quali azioni si aspetta da ognuno di noi. Le Sue parole contenute nella Torà ci indicheranno la strada comune in cui incamminarci.

Apro gli occhi dopo avere percepito il più alto livello di spiritualità mai manifestato all’uomo.

E invidio.

Quelle generazioni che, diversamente da noi, questa rivelazione non l’avranno vista con i propri occhi e che continueranno comunque a credere.

Sono geloso di chi andrà avanti a rispettare shabat, a fare kidush, in quei tempi in cui D-o sarà così nascosto, da sembrare quasi sparito.

Stimo chi camminerà per le strade con una kippà in testa, corazzato dal proprio orgoglio, diretto a una serata di studio, verso una preghiera, a un ristorante kasher.

Ammiro profondamente queste persone che, nonostante i tempi avversi, continueranno a portare avanti un messaggio antico di tremilatrecento anni che noi abbiamo ascoltato in diretta.

Individui che trasmetteranno ai propri figli il segreto della sopravvivenza del nostro popolo tra i settanta lupi, che insegneranno la resistenza fisica e spirituale di un raggio di sole minacciato da un buio incombente, attraverso le parole di shemà Israel pronunciate in posti chiamati Auschwitz e Mathausen, facendo rimbombare la fede nel proprio Creatore tra anime e cenere.

D-o metterà le future generazioni alla prova in tutti i modi.

Ma, da qui io lo posso vedere, loro non Lo dimenticheranno.

Oggi abbiamo visto il Cielo congiungersi con la Terra, la spiritualità con la materia, D-o con il Suo popolo.

Eppure, il più grande miracolo di tutti i tempi sarà poter percepire la fede della mia gente, il loro voler portare avanti a tutti costi e nonostante tutto, Torà e mizvoth, a Roma, a Milano, in una Bruxelles del 2014.

Questo sarà il cuore pulsante, l’elisir di eterna vita, della nostra nazione.

Monte Sinai, 6 Sivan 2448

Vostro Mosè

 

Gheula Canarutto Nemni

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