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Lettera aperta a Noa, a Naomi Wolf e a tutti quelli che parlano a nome mio

By Agosto 6, 201441 Comments

corriere-della-seraLettera aperta a Noa, a Naomi Wolf e a tutti quelli che parlano a nome mio

Venerdì 25 luglio il Corriere della Sera ha pubblicato una lettera di Noa, la cantante israeliana. Canto e piango per i due popoli. Un’altra strada c’è: tendere la mano ai moderati. Pochi giorni dopo l’intervista di Alessandra Farkas a Naomi Wolf, dal titolo Tocca a noi ebrei all’estero schierarsi.
Bene, oggi tocca a me. Non so se il Corriere della Sera mi darà spazio. Non ho una bella voce e non ho mai fatto parte di nessuna amministrazione americana. Però sono un’ebrea. E per di più italiana. E di voci ebraiche italiane durante questo periodo se ne sono sentite davvero poche.

Più volte ho scritto al Direttore. Non mi ha mai risposto. Fa niente. Conosco la forza del web. Che spesso  stravolge anche i numeri della carta stampata. La libertà di parola, la possibilità di fare sentire anche la mia voce, me la creo da sola.

Gentili Noa, Naomi Wolf e tutti quelli che parlano a nome mio

da settimane è in atto un conflitto senza precedenti.  Ci sono missili sparati nei cieli israeliani con lo scopo di uccidere civili, donne e bambini, mentre dormono, cogliendoli nel sonno notturno. Ci sono tunnel che sfociano dentro a sale da pranzo in cui intere famiglie stanno sedute ogni giorno, tunnel da cui avrebbero dovuto sbucare terroristi assetati di sangue ebraico per uccidere più israeliani possibile. Siamo in Israele.

Ci sono razzi sparati da bambini, mitragliatrici impugnate da esseri poco più alti delle armi che imbracciano, ci sono creature di pochi anni che invece di venire vestite per andare a scuola vengono bardate a festa con cinture esplosive. Ci sono neonati che vengono imbottiti di tritolo con lo scopo di attirare, attraverso il proprio pianto, i soldati israeliani. Neonati che vengono fatti esplodere per poter trascinare con sé il nemico. Ci sono membri di organizzazioni che seminano terrore, che impiccano e fucilano chi osa ribellarsi alle regole degli assassini, che usano bambini per farsi scudo e potere diffondere le fotografie a chi non si farà troppe domande.Ci sono ambulanze in cui vengono nascosti kamikaze pronti al suicidio, ci sono campus estivi in cui i bambini imparano l’arte della guerra come noi in Italia impariamo a dipingere e suonare. Ci sono ospedali e scuole in cui si trovano arsenali in grado di fare proseguire la guerra per interi anni. Ci sono giornalisti minacciati di morte se racconteranno ciò che vedono al mondo. C’è un manuale con un insieme di regole ben chiaro per i  reporter che vogliono raccontare cosa succede a Gaza. Siamo a Gaza.

Ci sono asfalti divelti, macchine distrutte, sinagoghe assediate, bandiere di Israele bruciate ed ebrei tenuti in ostaggio. Siamo a Parigi. Non a Gaza.

Ci sono cori di ‘morte agli ebrei’ per le strade, minacce di morte a un giornalista che porta un cognome semita, atti vandalici in luoghi di culto ebraici. Siamo a Miami. Non a Gaza.

Ci sono imam che inneggiano all’uccisione degli ebrei, ovunque si trovino.  Siamo a San Donà di Piave. Siamo in Italia. Non siamo a Gaza.

L’odio per Israele non proviene  solo da Gaza. L’estremismo, il terrorismo, non è concentrato in quei pochi chilometri quadrati.

E quindi, vi prego, smettetela di cercare nel vostro, nel mio popolo, la causa di ogni fallimento di pace. Cercatela lì, in ogni parte del mondo, dove le madri nutrono i figli con sogni di morte. Propria e altrui.

I sorrisi dei palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane in nome di una ipotetica pace, offuscati dalle lacrime delle famiglie che hanno visto ritornare a casa solo pezzi di corpi dei propri cari, fatti saltare per aria proprio da quegli uomini, sono ancora impressi nella nostra memoria.

I tentativi fatti da Netanyahu e dai suoi predecessori di sedersi al tavolo dei negoziati si possono ritrovare in qualsiasi giornale. Forse il nome Oslo ricorderà qualcosa.

Più volte Israele ha teso la mano a una controparte, tra cui l’Olp, anche se questa dichiarava apertamente di volere conquistare tutta la terra santa. E di non accontentarsi solo di una parte di essa.

 

Noa, Naomi e tutti voi che parlate a nome del mio popolo,

la guerra non è proprio scritta nel Dna del popolo ebraico.

Siamo un insieme di studiosi, di occhialuti e filosofi, di persone che arano la terra con un libro in mano. Siamo un popolo di sognatori, di persone che non si arrendono davanti alla realtà. Immaginiamo campi fioriti lì dove c’è il deserto assolato. Prosciughiamo paludi per costruirci grattacieli a cento piani. Nei nostri ospedali curiamo i feriti siriani, maciullati dai loro fratelli. Assistiamo persino i terroristi. Quelli che non sono ancora riusciti a raggiungere il proprio paradiso, pur avendoci provato.

Non inneggiamo alla morte di nessuno, gli estremisti di cui parlate li possiamo contare sulle dita di mezza mano. Nessuno di noi si aggira con le accette per le strade di Londra, non minacciamo di morte chi si presenta ai cortei pro-Israele con una bandiera palestinese.

Non facciamo proselitismo, la nostra religione non la vogliamo imporre a nessuno. Secondo l’ebraismo ogni individuo nasce con un valore intrinseco e non vale di più a seconda della religione che professa. Non dipingete il vostro popolo con tinte che non ha mai posseduto.

Noa, Naomi, il popolo ebraico aborrisce l’estremismo. La nostra nazione ha da sempre combattuto con le parole, con le idee, con una penna in mano.

Quando mettete sullo stesso piano un estremismo che minaccia di morte gli infedeli da ogni parte del mondo, un estremismo che dipinge ‘N’ rosse sulle case cristiane per sapere chi andare ad uccidere domani, che mozza le teste e lapida le donne, quando mettete sullo stesso piano questi individui e il mio popolo, temo conosciate davvero poco la vostra propria gente.

 

Forse farebbe comodo a tutti potere mettere sul piatto della bilancia i due contendenti. Così il conflitto sarebbe una normale guerra, tra due parti.

Purtroppo invece la realtà è molto diversa. Da una parte c’è un paese, Israele, una democrazia nel cui parlamento siedono arabi e sul cui territorio vivono più di un milione e mezzo di arabi israeliani. Dall’altra c’è una cultura che non vuole nessun infedele sulla propria terra. Nessun ebreo entro i confini palestinesi. Una cultura che alleva madri che sognano figli terroristi e assassini di infedeli. Da un lato c’è il popolo israeliano che imbraccia le armi solo per difendersi, dopo che per anni da Gaza hanno sparato e sparano missili su case, ospedali e asili. Dall’altro ci sono persone che crescono con un unico scopo di sbucare da un tunnel e fare un massacro. Che sognano di invadere Trafalgar Square e sgozzare il primo ministro britannico.

Da un lato c’è chi aspira alla vita. Dall’altra c’è chi non vede l’ora di rinunciarvi pur di toglierla agli altri.

Chi salva una vita salva un mondo intero è l’inno degli ebrei, in qualsiasi parte del mondo.

Il paradiso dagli ebrei si guadagna salvando le vite. Non togliendole a chi professa una religione diversa.

Cara Noa, gentile Naomi, esiste un modo per uscire da tutta questa spirale di violenza e morte. C’è un’altra strada.

Si chiama educazione alla vita. Cosa che noi ebrei facciamo da migliaia di anni.

A nome mio e di milioni di altri ebrei del mondo.

Gheula Canarutto Nemni

 

 

 

 

41 Comments

  • Cara Francesca, le dico solo una cosa. Io sono italiana, ma sono ebrea. E se provassi a varcare il famoso check point non potrei tornare indietro viva. L’ultima volta che tre israeliano sono capitati per sbaglio nei territori, sono ritornati in sacchi fa morto con il corpo tagliato i pezzi. Ecco, se vuole veramente vedere la verità la veda.

  • Francesca ha detto:

    Cara signora, lei è appunto una ebrea italiana, non israeliana, lei quindi è italiana. Lei probabilmente in Israele ci è andata poco, in Palestina mai. Non le racconterò la storia, la storia non è mai reale e ognuno la legge come vuole, soprattutto lei mi sembra. La sproporzione in campo è tremenda. I diritti e doveri, occupanti e occupati, dovuti dal diritto internazionale anche. Israele continua a rubare giornalmente terre, con confische, demolizioni, costruzioni di colonie illegali e tanto altro. QUello che chiama il suo popolo, ma non lo è, se è italiana, non ha nulla per cui essere difeso. Ha armi, potere, denaro e arroganza, i palestinesi non hanno piu’ nulla, ahime’ nemmeno la dignità. Ma vede mentre israele ha reso il suo popolo schiavo e arrabbiato dalla propaganda, in Palestina la gente ride, perchè contrariamente alle sue leggende metropolitane, le assicuro che i palestinesi si alzano ogni mattina e insegnano la vita ai propri figli. Israele no, costringe alle armi sempre. Gli doni suo figlio alle armi, poi ne riparleremo. E per inciso, si sforzi, è italiana, puo’ passare i check points se sa cosa sono. Li varchi e parli con la gente, guardi coi suoi occhi, faccia la fila sotto i fucili, vada e poi ci riscriva con onestà.

  • Diemme ha detto:

    Gheula, si sta rivolgendo a Giorgio, non a te!!! La confusione forse è data dal fatto che gli sta dando del lei!

  • HaDaR ha detto:

    Ognuno è libero di credere a tute le favole che vuole (compresa quella degli Ebrei occhialuti, debolucci e sottomessi che piacciono tanto, soprattutto da morti – nonostante la nostra storia di Popolo LIBERO E NELLA PROPRIA TERRA, dal Re Davide a Shabtai Ben Dov – di un Terzo Tempio che pioverebbe dal cielo già fatto) ma la realtà è ben diversa…
    Lo stesso dicasi per i nostri nemici sanguinari e suprematisti dipinti dai media italiani come “vittime”…
    Secondo l’ULTIMO SONDAGGIO: l’80% dei “palestinesi” è favorevole alla ripresa degli attacchi missilistici contro Israele – ecco gli Gli INESISTENTI “palestinesi moderati per la pace”…
    Vedi (non lo troverete nei media italiani!):
    http://www.algemeiner.com/2014/09/30/80-of-palestinians-support-resumption-of-rocket-fire-against-israel-new-poll/

  • HaDaR ha detto:

    L’Italia è senz’altro uno dei peggiori paesi da un punto di vista mediatico e culturale in quanto a ostilità verso Israele e allucinazione rispetto alla realtà dei fatti sul terreno: non c’è da stupirsene. Non mi riferisco solo alle vergognose leggi razziali del 1938 volute da Mussolini in persona (come scrisse esplicitamente Galeazzo Ciano nel suo diario), di gran lunga PEGGIORI di quelle di Norimberga e che non videro ALCUNA PROTESTA neppure contro le deportazioni oltre alla vergogna del godimento dei posti di lavoro e imprese abbandonate A FORZA dagli Ebrei nel 1938! (le proteste ci furono addirittura nella Germania Nazista in piena guerra, vedi Berlino 1943!…quindi la SCUSA della dittatura NON REGGE!) Lo “sport nazionale” in Italia è stato per duemila anni “nascondere l’Ebreo” (non solo con l’invenzione dei ghetti in Europa!) attraverso un’operazione “culturale” che arrivava al punto di relegare gli Ebrei a un capitoletto nei manuali di liceo di Storia Antica (IV Ginnasio o Prima Scientifico ecc.) e poi farci SPARIRE, salvo poi farci riapparire come dal nulla dopo la Shoah. La cosa è talmente evidente che addirittura nei manuali di liceo di Filosofia, Maimonide era definito “filosofo arabo” [síc!], nonostante sia stato il piú grande rabbino e decisore halakhico dopo Mosé. Gli Ebrei dovevano essere nascosti e tenuti sottomessi e umiliati de facto e de jure, per dimostrare la teoria cristiana dell’abbandono del Popolo d’Israele da parte di D-io, perché non avevamo accetta il Nazareno come Messia (non andavamo eliminati, anzi: servivamo discriminati, derisi, sottomessi e umiliati per dimostrare l’antichità delle radici del cristianesimo e la validità delle sue teorie).
    In Italia persino dei best sellers di saggistica storica non sono tradotti se possono dare fastidio alla storia ufficiale o a Chiesa, Comunisti o Fascisti. Un esempio: “From Time Immemorial”, di Joan Peters, che fu per ben sei mesi in testa alle classifiche dei best sellers di non-fiction della New York Review of Book – un libro che raccomando vivamente e che non a caso il cattedratico terrorista OLP Edward Said (lo stesso che riuscí a MENTIRE persino nella sua autobiografia INVENTANDOSI una residenza “palestinese” a Gerusalemme che non aveva MAI avuto – era Egiziano, come araBfat, e residente in Egitto, ma faceva le vacanze estive dall zio a Gerusalemme) cercò INUTILMENTE di demolire; un testo dove si DIMOSTRA, documenti e statistiche alla mano, la FRODE STORICA del cosiddetto “popolo palestinese”, in realtà immigrati clandestini da Trangiordania, Hediaz (oggi Arabia Saudita), Iraq, Egitto, Siria, Sudan ecc., senza alcun legame storico o religioso con quella terra, che COMINCIARONO ad arrivarci DOPO che nella metà del XIX Sec. E.V. a noi Ebrei fu possibile cominciare a TORNARE A CASA IN MASSA, una casa da cui la maggior parte di noi era stata esiliata, ma che gli Ebrei non avevano MAI abbandonato per oltre 3500 anni, dove fummo sempre presenti (vedi gli innumerevoli – e sconosciuti in Italia – diari di viaggio medievali verso le comunità ebraiche in Terra d’Israele).
    Non è di certo nell’Italia della “Gerusalemme Liberata” che s’insegna nei licei e nelle università che i Crociati gettavano le donne ebree incinte dalle mura di Gerusalemme dopo averle sventrate ed averne estratti i feti; o che il SOLO periodo da 3500 anni in cui gli Ebrei non furono maggioranza assoluta a Gerusalemme, anzi, ci fu proibito risiedervi per 153 anni, fu proprio il periodo di occupazione crociata. Non si traducono e insegnano certo libri come “The Innocents Abroad” di Mark Twain, o testi come “The Jew in the Medieval World” di Jacob Marcus, in cui si trovano “perle” come quelle SCRITTE da S. Ambrogio a sua sorella, dove il “Padre della Chiesa”, non diversamente da Agostino, Tommaso, ecc., SCRIVE: “Non vale la pena di bruciare le sinagoghe senza gli Ebrei dentro”.
    Quindi, come stupirsi se d’Israele non si parla mai quando PER ANNI vi piovono MIGLIAIA di bombe di mortaio, razzi e missili lanciati da Gaza, ma se ne parla solo quando Israele decide di reagire e, nella migliore delle ipotesi, si fa gli EQUI-distanti o EQUI-vicini (sempre di asini si tratta!) tra la SOLA società libera, democratica e progredita del Medio Oriente e suprematisti islamici assassini come Hamas, Hizbollah o OLP?
    Come stupirsi se NESSUNO de media italiani parla d’Israele come la “Start-up Nation”, seconda solo agli USA e prima di Cina e Giappone come quantità di start-up quotate al NASDAQ; nessuno dice che da 50 anni ogni casa in Israele ha pannelli solari; il sol paese dove 1,5 milioni di arabi vivono in un regime parlamentare democratico, in cui votano liberamente, sono eletti in parlamento (anche partito antisionisti), e vi sono arabi e drusi fra giudici (anche nella Corte Suprema), polizia, medici, ingegneri, eccetera e dove studiano (spesso gratis) in università di livello di gran lunga superiore a quelle italiane (basta vedere le classifiche mondiali, in cui la prima università italiana oscilla da anni fra il 226.mo e il 280.mo posto!); se nessuno parla delle scoperte scientifiche e tecnologiche (QUASI TUTTI i processori della Intel per i portatili che usate sono stati inventati e prodotti in Israele dove la Intel ha il SOLO dentro di Ricerca e Sviluppo fuori dagli USA!, cosí come le tecnologie per i cellulari, le chat, ecc.), medicine, cure, ecc.?
    Perché nessuno parla del fatto che Israele è al quarto posto al mondo per percentuale di popolazione con istruzione universitaria e al primo posto per libri pubblicati pro-capite e quantità di libri letti annualmente dalla popolazione?
    Le risposte sono almeno in parte nella mia premessa e, non a caso, SOLO A ROMA OLTRE SEICENTO EBREI – il 2% della popolazione ebraica italiana – hanno capito che aria tira in Italia e hanno cominciato le procedure di Aliyah (salita, immigrazione) in Israele.

  • Complimenti vivissimi per questo scritto così profondo e pacato.
    Non sono ebreo, potrei definirmi un antico romano :-D.
    Ma in questo folle conflitto solo degli ignoranti abissali possono schierarsi con una organizzazione terroristica contro uno stato che ha sempre dimostrato di tenere in considerazione assoluta i principi etici.
    L’antisemitismo poggia su basi totalmente irrazionali, è un sintomo rivelatore di una posizione paranoica.
    Dovrete rassegnarvi a combatterlo ancora per un periodo di tempo non valutabile continuando a proteggere la vostra gente fino a che l’irrazionale umano si sceglierà il prossimo capro espiatorio.
    Con la mia ammirazione sincera.

  • blogdibarbara ha detto:

    Sì, siamo quattro gatti – 😛 – ma siamo lo zoccolo duro!

  • ergatto ha detto:

    EH….. amica non illuderti, siamo rimasti in pochissimi e soprattutto…in via d’estinzione !!! ciao !!

  • Grazie di cuore. Sapere che c’è in italia chi la pensa ancora con la propria testa al di la’ del lavaggio del cervello dei mass media, fa sperare.

  • ergatto ha detto:

    alcuni commenti sono dettati esclusivamente da ignoranza pura ed imbecillita’ acuta ..non ti curar di loro e passa… sono gli stessi che starnazzano per la “libertà” a senso unico, sono gli stessi che abboccano ai media schierati senza essere mai stati in loco, che hanno studiato solo Topolino e discutono al bar… :))

  • Luciana ha detto:

    Ciao Gheula,
    ti mando un abbraccio grande e purtroppo pieno di stanchezza, la stessa che mi porta a pensare che la tua lettera non verrà mai compresa dai destinatari perché c’è chi non voglia comprendere alcunché.

    Il mondo continua a scegliere vittime e colpevoli ancor prima di capire di quale crimine si tratti. Basta rivedere i titoli e i contenuti della stampa di destra e sinistra delle scorse settimane per comprendere che la guerra mediatica è molto feroce e avrà conquistato anche personaggi noti.

    Al mondo poco importa di quanti ebrei moderati esistano sulla faccia della terra nè di quanto sia possibile trovarci mediazione e buona volontà anche in queste ore. Il mondo non riuscendo a trovare interlocutori autorevoli e pacifici tra i governanti palestinesi (Mazen non governa nulla), pensa di poter risolvere il “tutto” con la perenne condanna allo stato israeliano. Il mondo sa bene invece che l’opinione pubblica internazionale può sensibilizzare Israel mentre ad hamas l’opinione di chiunque non sia con loro a rubare ed uccidere non importa per niente.

    Ci sarebbe quindi da chiedere a tutti questi esperti di turno dove fossero negli ultimi dodici anni, ci sarebbe da chiedere a tutti questi mediatori improvvisati dove fossero mentre i bambini di Sderot prendevano tranquillanti per dormire, dove fossero mentre i gruppi come hamas derubavano Gaza da un futuro dignitoso, dove erano tutte queste persone appassionate di pace quando a subire i lanci giornalieri di razzi improvvisi era soltanto il lato israeliano della frontiera.

    Ci sarebbero tante domande da inoltrare a questi personaggi che si schierano senza chiedersi cosa succeda poi a chi vive e cerca di semplicemente vivere in pace in giro per il mondo da tanti secoli. Ce ne sarebbero di domande! Ma la stanchezza in questo momento è così grande che non posso fare altro che ringraziarti di continuare a far sentire la tua voce e di contrastare nelle tue possibilità queste gravi offese alla pace, quella vera che spero arrivi.

  • Gianluigi Vezoli ha detto:

    Sono d’accordo con lei su parecchie questioni, quelle di tipo umanitario. Non sono d’accordo invece sulla sua visione politica e sociale ampiamente condizionata dal suo essere credente. Ma soprattutto non sono daccordo nel suo interpretare la volontà e la parola dei palestinesi e di tutti i musulmani.
    Se ci fosse un palestinese a dire le cose gravi che lei sostiene su di loro, questo varrebbe ad avvalorare le sue ipotesi, mentre i palestinesi riportano le stesse gravissime accuse sugli Israeliani, per cui le opinioni rimangono soggettive, personali ed opinabili.
    E’ una questione di metodo, che permette a me ateo, probabilmente più di voi, di cercare di capire quale possa essere il Bene Comune suo e dei palestinesi, scevro da condizionamenti religiosi.
    Comunque sono i morti che danno la misura di queste cose.

  • nonilmiopianeta ha detto:

    molto bello, grazie!

  • Tara ha detto:

    ….informati. Le storie da ballatoio le san dire tutti.
    E pensa più a te, al TUO futuro e a quello dei tuoi figli. Credo ci sia solo dell’acredine contor gli ebrei, visto che azioni efferrate che si compionoo in tutto il mondo e restano nell’assoluto silenzio… Giorni fa, TUTTI i cristiani (come se fossero appestati) son dovuti fuggire… ora tocca ai curdi, Le donne rapite e ridotte in schiavitù, intere famiglie blocate sui monti con i compagni di hamas alle calcagna. Ah, un bel mondo da difendere, questo!!! Ciese distrutte in Francia. E voi che mandate aiuti ad un terrorista perchè compri armi per abbattere l’infedele, dopo l’ebreo di turno. Mi si accapona la pelle.

    Un solo minuto. Per un solo minuto vorrei vedere come sarebbe il mondo se vincesse Hamas (gruppo terrorista, per intenderci, che detesta l’infedele e quindi anche te se non sei muslim). Se i regimi come l’Iran avessero la meglio sull’occidente, se i talebani governassero sull’Afganistan, se i califfati di Iraq fossero regimi legittimamente accettati dall’ONU. Vorrei vedere le libertà delle persone di destra e di sinistra , che fine farebbero le istanze femminili, i diritti delle donne, come vestirebbero le mie amiche di Napoli, Roma, Milano, Londra. Come sarebbe la vita dei miei amici gay che troppo spesso adorano Tel Aviv dimenticato il prezzo che costano le libertà di Tel Aviv. Vorrei vedervi tutti, senza un Israele da boicottare e da accusare di ogni crimine, mentre con il burka, le barbe, le spose bambine, le lapidazioni ed i corpi degli omosessuali impiccati, vivreste le vostre vite. Senza più aria, senza più senso, senza più vita. Io difendo questo e voi? Con Israele, sempre. La mia vita sarebbe di sicuro migliore che tra persone che mi vedrebbero al massimo come un buco che respira…
    IO sono. IO valgo. IO sono una persona. Io non sono islamica. Ma merito la felicità, la libertà, la dignità e la vita.

  • blogdibarbara ha detto:

    Vedi un po’ che cosa bizzarra: anch’io credo nel dialogo, solo che, evidentemente, ne abbiamo un concetto decisamente diverso. Io credevo che volesse dire che se lei ha un’opinione diversa è libera di dirlo, e se io noto che ha detto delle cose non vere (dire che Hannah Arendt ha sperimentato l’internamento non è un punto di vista: è una cosa falsa, giusto per dirne una) ho anch’io il diritto di dirlo. A quanto pare non è così; a quanto pare, nonostante la veneranda età, non ho ancora capito niente della vita: nel dialogo le opinioni sono ammesse, i fatti no. Prendo atto.
    Certo che è interessante vedere che una persona che sostiene di credere nello scambio di idee, non appena le si fanno delle obiezioni, invece di controbattere con argomenti si ritira sdegnata. Interessante davvero.
    Shavua tov a tutti.

  • Irene ha detto:

    Niente da fare. L’errore è stato mio a tentare un dialogo … Probabilmente ho peccato di presunzione e di ottimismo, e soprattutto ho sbagliato tempi e luogo. Credo nello scambio di idee e punti di vista e mi dispiace sinceramente se il mio l’ha ferita, signora Barbara.
    Le auguro comunque ogni bene.

  • Yvonne ha detto:

    Caro Giorgio, io sono cattolica, cerco di non avere pregiudizi nei confronti di nessuna cultura e/o fede.Non si può condannare un’ intera razza, come fai tu. È chiaro, puzza di estremismo. Di quella gente che generalizza e mette tutto in un solo sacco, nascondendosi dietro le bandiere della pace. Pace di che cosa? Bell’ipocrisia! Fai parte di massa che segue solo la cultura web, e ha scarssissima preparazione storica e generale, dove l’ultimo imbecille può mettere una qualsiasi foto scrivendoci qualunque fesseria o aberrazione mentale che passa per la testa .Poi un branco di altri ignoranti urleranno: “si, avete ragione!”,non sapendo nemmeno di che cosa si tratti veramente. La cultura dell’ignoranza e dei acculturati e. non di gente di cultura. Quando si scambiaun’ opinione con gente come te, avendo parei diversi , urlate, non sapete parlare, non sapete ascoltare. Urlate e insultate. Questa la gente che devo seguire? Ma no ,io ancora ragiono con la propria testa. Dante la gente come te, la collocava all ‘ultimo posto. Sono coloro che devono correre SEMPRE dietro una una bandiera, perché non siete capaci vivere senza un ‘ideologia,non importa che sfoci nell’estremismo.. Qui ovviamente si parla di quella marxista ,non importa giusto o sbagliato. Prima correvate dietro Mussolini (da vigliacchi) ,dopo, che non era più di moda, dietro Stalin. Non importa che USSR aveva messo a tacere i paesi sottomessi, detti sateliti, ma che non era la loro scelta. Mentre le brigate rosse e rifondazione comunista marciavano con la bandiera rossa, i paesi sateliti venivano massacrati dalla Russia. Io vengo da uno di questi paesi. Vergogna! Proprio voi date lezioni di democrazia!La parola POGROM, PROPAGANDA vengono idealizzati proprio in Russia, ma come puoi sapere queste cosa con la tua “cultura” da web. ?!Vogliamo parlare di santa inquisizione che proibiva agli Ebrei di esercitare alcuni mestieri e imponeva di prestare i soldi agli altri con uno scopo ben preciso, visto che gli Ebrei non volevano convertirsi al christianesimo, suscitare disdegno e antipatia per un popolo differente. Una strategia fomentata, aimè, dalla chiesa cattolica molto ben riuscita. Propaganda di tanti secoli, e abbiamo frutti. Ma tu Giorgio come pui sapere certe cose, leggi almeno i libri? O solo il manifesto? Ho visto su web una volgare e ridicola scelta vostra con la cartina giografica degli USA che accoglieva Israele nella proprio territorio. Un’altra stravaganza della gente come te, che non può capire che il tempio di David cosi importante per gli Ebrei, come per musulmani la loro moschea. Non parlo della chiesa, perché la gente come te, non ha un’ identità, o la spiritualità.,se non di fare la propaganda,correndo con una bandiera nuova, non più russa, ma quella della Lega Araba. Io non sono da parte di nessuno, ma che gli estremisti di tutto il mondo, qualunque essi siano: destra, sinistra, chiesa cattolica con opus Dei ,o altro,ci insegnano LA DEMOCRAZIA, è colmo. Imparate prima ad essere equilibrati e NON FOMENTARE voi L’ODIO. Ciò che state esattamente facendo.

  • blogdibarbara ha detto:

    1. Lei lo sa che “breaking the silence” è finanziato da governi occidentali molto molto molto vicini ai gruppi terroristici?
    2. Lei lo sa che i portavoce di Hamas hanno dichiarato di sentirsi pienamente rappresentati dalle posizioni di Ha’aretz?
    3. Dire che gli articoli non possono essere faziosamente propalestinesi, perché sono scritti da persone che vivono in Israele, mi scusi, non è un argomento.
    4. Hannah Arendt NON ha sperimentato sulla sua pelle l’internamento: la signora, dopo essersi fatta sbattere (scusa Gheula, ma è l’unico verbo adatto) da un nazista, se ne è stata per tutto il tempo col sedere al sicuro e al caldo mentre la sua gente veniva sterminata, e quando tutto è finito ha avuto anche la faccia di bronzo di mettersi in cattedra a sputare sentenze e dare pagelle ai comportamenti di chi in mezzo al massacro ci si era trovato; e al processo Eichmann la sua unica preoccupazione era che Israele potesse strumentalizzare il processo a scopi politici.
    5. Sicuramente si può essere ebrei senza difendersi. Solo – piccolo dettaglio – non si può essere ebrei VIVI senza difendersi. Tremila e passa anni di storia sono lì a dimostrarlo. Può darsi che lei non ritenga importante che ci siano ebrei vivi, e ha sicuramente il diritto di coltivare questa opinione; temo tuttavia che non possa pretendere che sia anche universalmente condivisa e, soprattutto, imposta agli ebrei.
    6. Su quel sordido individuo che si chiama Zygmunt Bauman, per favore, stendiamo un velo pietoso, così come sui tre grandi scrittori israeliani (Oz, Grossman, Yehoshua), che hanno successo qui da noi unicamente per il fatto di sputare veleno su Israele.
    7. I soldati che rifiutano di fare il militare rischiano la detenzione? Una detenzione che ammonta a circa sei settimane? In situazione di guerra questa si chiama diserzione, e in tutto il mondo la diserzione comporta Corte Marziale e fucilazione alla schiena.
    8. Paragonare l’obbligo di difendere i propri connazionali da chi ha come unico scopo nella vita il loro totale sterminio all’indottrinamento fin dalla nascita all’odio e allo sterminio, mi scusi, è semplicemente osceno.
    9. L’antisemitismo non ha niente a che vedere con il razzismo.
    10. Netanyahu sarebbe un premier estremista a giudizio di chi? E lei ritiene che non rappresenti la parte migliore del popolo israeliano? Mi dica: secondo lei come ha fatto a diventare primo ministro?
    11. L’identità ebraica non ha bisogno di essere nazionalizzata per essere forte? Le dice niente una parola come Auschwitz? Sa, la vedo un po’ dura mantenere un’identità ebraica – debole o forte che sia – una volta sterminati gli ebrei.

  • Giuseppe ha detto:

    belle parole Gheula complimenti

  • Giuseppe ha detto:

    la parte peggiore e’ fatta da gente come te giorgio che sputa odio davanti a delle parole cosi ragionevoli. Idiota

  • weber ha detto:

    Scusami mi sono fatto prendere dalla rabbia..Bello il tuo blog non lo conoscevo lo frequenterò spesso.Ciao

  • Irene ha detto:

    Buongiorno Geula,
    ho letto con interesse la sua opinione, anche se le confesso di non condividerla appieno. E’ vero che i bambini palestinesi vengono allevati, in maggior parte, anche se non nella totalità, all’arte della guerra, ma lo stesso avviene per i ragazzi israeliani, costretti come lei di certo saprà, a un servizio militare cui non si possono sottrarre se non rischiando la detenzione. Entrambe le parti affermano di essere costrette a questo per difesa, come dar torto a una di loro fin quando non ci saranno confini netti da rispettare?

    A questo proposito le inoltro un link : http://www.breakingthesilence.org.il/inside/
    Si tratta di un’associazione fondata da veterani dell’IDF. Vi si trova materiale sufficiente (Google traduttore aiuta nella comprensione per chi avesse difficoltà con l’inglese) a darle ragione, quando scrive che il popolo ebraico è composto in gran numero da grandi persone. Gente che, avendo vissuto quella realtà molto più profondamente di me, ha il diritto di essere presa in considerazione, anche e proprio perché esprime un’opinione critica (e qui il termine “critica” è inteso in senso etimologico di “analisi”, non nella comune accezione negativa che il linguaggio corrente gli ha attribuito), sulla propria parte politica.

    Ci sono autorevoli quotidiani israeliani, come Haaretz, dove si possono leggere decine di articoli che non possono essere faziosamente propalestinesi, perché sono scritti da persone che vivono in Israele, e di certo sentono la minaccia di Hamas molto più di noi, che ce ne stiamo a discutere dietro un pc.

    Intellettuali ebrei di altissimo calibro, Zygmunt Bauman tanto per citare il primo che mi viene in mente, hanno pubblicamente dichiarato che la politica di Benjamin Netanyahu non giova ai Palestinesi, né agli Israeliani. E parliamo di Bauman, un uomo sfuggito per un soffio ai campi di concentramento nazisti, qualcuno che di antisemitismo dovrebbe intendersene, di nuovo, più di noi. I tre grandi scrittori israeliani (Oz, Grossman, Yehoshua), hanno sempre manifestato un profondo senso analitico riguardo alle politiche del proprio paese, senza per questo inneggiare ad Hamas. Ci sono schiere di intellettuali, scienziati, scrittori, economisti ebrei che hanno vissuto l’appartenza al popolo ebraico senza la cecità che a volte sembra offuscare la visuale di alcuni. Albert Einstein si dimostrò critico addirittura riguardo al movimento sionista!

    Hannah Arendt, altra filosofa e intellettuale ebrea che ha sperimentato sulla sua pelle l’internamento, sollevò un caso clamoroso negli anni sessanta, all’uscita del suo saggio “La banalità del male”. Delle teorie espresse in quel libro si discute tutt’ora nelle aule universitarie e tra i filosofi, ebrei e non, più affermati. Lei probabilmente si dimostrò fin troppo critica col suo popolo, ma resta la prova lampante di come si possa essere ebrei senza dover a tutti i costi difendersi.

    L’antisemitismo è duro da estirpare perché è una forma di razzismo. E il razzismo, la paura dell’altro, del diverso, della minoranza, di coloro che non voglioni uniformarsi, è troppo spesso connaturato all’uomo. Il popolo ebraico, per sua natura fiero e profondamente radicato alle sue tradizioni, non si è mai piegato all’omologazione forzata, perché dovrebbe farlo adesso, chiudendo gli occhi di fronte a un premier estremista, Netanyahu, che non mi pare rappresenti la parte migliore del popolo israeliano? Un altro grande scrittore ebreo, tra l’altro premio nobel per la letteratura, Isaac B. Singer, affermò che la grandezza del popolo ebraico risiede nel fatto di portare la propria identità nella memoria, nella cultura, nelle tradizioni, a spasso per il mondo, senza che il mondo possa intaccarla.

    Perché non si può levare una voce fuori dal coro senza essere tacciati di tradimento? Perché non si può ammettere che l’attuale governo israeliano, NON TUTTI GLI ISRAELIANI O ANCOR PIU’ GENERICAMENTE GLI EBREI, abbia la sua parte di responsabilità nel conflitto in atto senza la paura di perdere la propria identità? L’identità ebraica non ha bisogno di essere nazionalizzata per essere forte!

    La saluto e la ringrazio per avermi dato la possiblità di confrontarmi con lei.

  • Weber, se togli la parolaccia ti pubblico:)

  • fulvialuna1 ha detto:

    Nella lettera postata c’è un aparte che mi riguarda molto, molto di quello che penso sul popolo d’Israele.
    A parte questo, credo che sia tanto facile parlare quando si è “visibili”, ieri ho sentito un’intervista a Noa, dove spiegava che bisogna vivere in pace insieme, israeliani e palestinesi, dividendosi la terra…e allora? Dove stà la novità? Dove stà la soluzione…o sono scema e non capisco quello che dice o non ha praticamente detto niente di che.

  • Adri ha detto:

    Le do una risposta confortante per lei, caro Giorgio, il suo stupido e becero antisemitismo non morirà mai perché la madre degli imbecilli ( oltretutto ignoranti) e’ sempre incinta.

  • Umberto ha detto:

    Solo un ignorante in mala fede può dire una cosa del genere: “Da una parte c’è un paese, Israele, una democrazia nel cui parlamento siedono arabi e sul cui territorio vivono più di un milione e mezzo di arabi israeliani. Dall’altra c’è una cultura che non vuole nessun infedele sulla propria terra. Nessun ebreo entro i confini palestinesi. Una cultura che alleva madri che sognano figli terroristi e assassini di infedeli.”
    Come si permette di mettere sullo stesso piano e “unire” in modo così strumentalmente vile la cultura araba e gli integralisti arabi? Bugie vergognose e strumentali!

  • andrea ha detto:

    Non sono ebreo, forse posso definirmi cattolico solo perché ho ricevuto il battesimo…. cosa sono allora? Probabilmente la cosa peggiore per ogni credente: Agnostico, questo mi permette peró di guardare a ció che stá accadendo scevro da ogni preconcetto religioso; per me un morto senza colpe va pianto indipendentemente dalla sua “bandiera”. Cosí come piango il ragazzo palestinese ucciso e bruciato, piango i 3 ragazzi ebrei uccisi. Come Lei noto quanto poco si sappia della “nascita” dello Stato israelita e soprattutto ahimé ci si inventa una storia tutta propria per suffragare delle teorie farlocche. Purtroppo da noi si guarda ad Israele ed ai palestinesi partendo da posizioni politiche “interne”: (A) sono di sinistra , Israele é amico degli USA quindi automáticamente é mio “nemico”; (B) sono di destra, Israele é uno stato di ebrei quindi…. Opinione strettamente personale ritengo che se Israele non fosse lo stato degli ebrei, nessuno o comunque molto pochi parlerebbero di quanto sta accadendo in queste settimane; in Siria sono morti moltissimi bambini e pochissimi hanno pianto per loro, valgono forse meno? Perché questa ipocrisia? Semplice secondo molti, da secoli la colpa di tutti i mali é vostra. Per molti non é questione di Israele, la questione vera siete Voi; visto che esiste una legge che grazie a Dio impedisce di essere apertamente razzisti nei confronti degli ebrei si usa il conflitto in atto per attaccarvi.

    Hamas é nato e cresciuto sull’odio , questi sono “professionisti” della guerra, qualcuno seriamente pensa che da un giorno all’altro questi (che vivono della guerra) si trasformeranno in pacifici palestinesi, in contadini o in pastori? Vi siete mai domandati cosa faranno questi il giorno che tutto questo orrore finirá? Rinunceranno facilmente ai loro traffici di armi e di droga? Si proprio droga, oltre che dagli aiuti degli stati “amici”da dove pensate ricevano i soldi per finanziarsi? Saró cinico ma preferisco un paese come Israele (che piaccia o no é un paese occidentale”) all’ennesimo paese di fanatici.

  • blogdibarbara ha detto:

    Avevo già visto questo video e, posso dirlo? Lo trovo orribile. E orribilmente antisemita – e cambia poco il fatto che sia ebrea la sua autrice: dopotutto anche Shlomo Sand lo è.

  • Daniele ha detto:

    Cara Gheula Canarutto Nemni
    Kol a kavod

    Lettera chiara e brillante di vita
    Hazak ve Bruha
    Spero che l’ebraismo e l’opinione pubblica tutta
    esca del sonno ipnotizzante dei bambini bruciati
    i cui carnefici sono i grandi stessi che li sventolano…
    Che il Signore La protegga…Grazie Daniele

  • naomirabello@yahoo.it ha detto:

    Bellissima! Come sempre! Kol ha kavod! Non l hai messa su fb?

    >

  • Grazie infinite. La comunanza di valori e’ la base per un futuro migliore

  • Luca Zacchi ha detto:

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    Un appello ben scritto e che mi fa piacere condividere con i lettori del mio blog.

  • Adipì ha detto:

    Ritengo che la tua analisi possa considerarsi esaustiva. Sono ovviamente d’accordo sia con l’analisi storica che con quella religiosa. Non conosco la tua età, io ho sessant’anni sono un’ebrea romana da tante generazioni, quand’ero giovane avrei detto profondamente sionista, e mamma di una figlia che parte oggi per fare l’Alyà; ha lasciato un lavoro a tempo INDETERMINATO in una solida società, giustamente è piena di dubbi ma vuole anche lei dare il suo contributo diretto e personale alla riaffermazione di tutti quei princìpi di cui tu hai fatto giustamente menzione. Solo qualche minuto fà mi ha scritto di sentire Roma e l’Italia, come la sua casa (come è giusto che sia) ma al tempo stesso non è pentita della scelta che ha fatto. Nel lontano ’73 quando ero molto più giovane di lei, ho creduto anch’io di avere la forza di conciliare le ataviche aspirazioni con la vita quotidiana che mi legava a Roma. Io non ce l’ho fatta!!!!! Spero che le nuove generazioni siano più forti e concretizzino nella pace quei cardini fondamentali che ci appartengono in quanto Ebrei.
    Se sono riuscita a spiegarti qualcosa di me, ora ti proporrei di diffondere in qualche modo il tuo scritto, cercando di farlo giungere ai mass media italiani, ai politici italiani, agli studiosi italiani per cercare di andare oltre le chiacchiere e farci promotori veramente di un processo di conoscenza; come diceva Mendelsson in altri tempi, non basta conoscere gli altri ma gli altri debbono imparare a conoscere noi per quello che siamo, per come siamo ma soprattutto per quello che NON siamo. Per poterlo fare è necessario metterci con umiltà all’interno di un dibattito serio, costruttivo e completo. Siamo in grado di affrontare chiunque ma in primis dobbiamo capire che Am Israel è Am Kadosh proprio perché ha un compito che si esplica sugli altri. Siamo stati e saremo i primi ma non dobbiamo né vogliamo essere gli unici. Am Israel ha dato al mondo intero, sta dando e continua a dare anche se gli altri fanno finta di non saperlo, perché questo è il suo compito; Hashem ci ha scelti in virtù dei meriti dei Padri, affinché il nostro compito unisca e non divida. Se riusciremo finalmente a renderlo chiaro, avremo fatto un passo avanti insieme anche a coloro che non credono. Non siamo sognatori, dobbiamo essere concreti e attraverso il nostro esempio far si che gli altri siano portati ad imitarci, anche se mai saranno capaci di riconoscere che ci stanno seguendo. Così è stato nei secoli dei secoli e così continuerà ad essere.
    Berachà le Cullam.
    Adipì

  • PhotoBuster ha detto:

    Carissimo Giorgio.

    Provi a ragionare un po’ su questo video.
    https://www.youtube.com/watch?v=-evIyrrjTTY

    Di chi è la terra? Le rispondo io, prima della fine del filmato: DI TUTTI.
    Nessuno puo’ dire “è mia”.

    E più che altro siamo NOI umani ad essere “posseduti” dalla Terra. E’ il nostro pianeta.
    Ed è uno solo. Non ce ne sono altri abitabili nelle vicinanze.

    Gheula, grazie della tua testimonianza.

  • Non ho capito. Io non voglio vedere la sofferenza se non quella palestinese?

  • paperino ha detto:

    Giorgio lei rappresenta la parte peggiore dell’umanità, quella piena d’odio , che non ascolta, lei non vuole vedere la sofferenza se non quella palestinese. Il giorno in cui quelli come lei si renderanno conto di essere cultori di morte, forse questa guerra finirà

  • Gabriel ha detto:

    Brava Geulla. Un appello emotivo e sentito con il quale mi identifico completamente. Sii forte nel confrontarti con le tante critiche che ti arriveranno da antisemiti e traditori vari…

  • Giorgio, le sue parole fanno male. Sprizzano solo odio da ogni sillaba. La prego mi documenti le sue esternazioni.
    Storicamente non ho rubato la terra a nessuno. In parte le terre furono acquistate (Dal barone rotchild e altri filantropi). In seguito lo stato d’Israele fu dichiarato da una mozione ONU.
    Le altre terre sono state conquistate dopo guerre in cui israele e’ stato attaccato. Oggi curiamo nei nostri ospedali i palestinesi rimasto feriti dai razzi sparati da Hamas. E il numero dei morti lei, come il resto del mondo, lo viene a sapere da una organizzazione terroristica. E’ Hamas che racconta al mondo le sue bugie. E lei ci casca come milioni di altre persone. Se leggesse le notizie sull’Italia in un giornale redatto dalle brigate rosse, avrebbe una differenza opinione del nostro paese, mi creda. Si documenti Giorgio prima di odiare. Altrimenti il suo veleno inquinerà inutilmente l’aria del mondo.

  • Diemme ha detto:

    Reblogged this on Diemme and commented:
    Meravigliosa, splendida testimonianza. Più chiara di così….

  • giorgio ha detto:

    Avete rubato e continuate a rubare la terra ai palestinesi. Uccidete donne e bambini senza alcuna pietà. Siete la parte peggiore dell’umanità.

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