Ha conseguito la maturità scientifica. Si è laureato all’Università Bocconi. Ha lavorato come senior auditor presso la Price Waterhouse. Ora è un commercialista. E un parlamentare. Che apostrofa i propri avversari con frasi come ‘le sopracciglia le porta così per coprire i segni della circoncisione’. Eppure con un simile curriculum ci si aspetterebbe qualcosa di più. Come sapere dialogare, discutere, avere scambi di opinione, in maniera civile, con chi la pensa diversamente. Purtroppo a Massimo Corsaro tutti i corsi universitari e le esperienze professionali, non hanno insegnato il fair play. Nessuno gli ha spiegato che per vincere, l’ultima cosa che devi fare è offendere, prendere in giro, non rispettare, il tuo avversario. “Nessun antisemitismo, solita speculazione” risponde il parlamentare che viene pagato dalle tasse degli italiani per denigrare il proprio avversario ebreo.
Massimo Corsaro, lei non siede in parlamento per rappresentare se stesso. Lei è lì per difendere, a modo suo, ma civilmente, i valori fondanti della democrazia. L’articolo 19 della Costituzione prevede il divieto di discriminazione. Il divieto di guardare in faccia un individuo e denigrarlo perché i suoi genitori hanno deciso di farlo circoncidere.
Discuta pure con i suoi rivali, la pluralità delle visioni è l’anima della democrazia.
Ma alla base di tutto ci deve essere il rispetto per l’essere umano, a prescindere dalla religione e dal colore.
Massimo Corsaro, nessuna sta facendo speculazione. Ci stiamo battendo a oltranza perché spariscano dal linguaggio comune, fintamente innocente, parole che nel corso della storia hanno dato il via a persecuzioni e massacri.
Si’, noi ebrei ce la prendiamo. Perché troppe volte è stato dalle parole, dalle offese, dalle denigrazioni, che è iniziato tutto.
Massimo Corsaro sarà anche un parlamentare. Ma di onorevole, per il nostro paese, purtroppo oggi ha davvero ben poco.