Caro amico liberale che ti batti da anni per costruire un mondo migliore,

ti sei mai chiesto da dove provengano le tue idee e i tuoi ideali?

Ti sei mai domandato come sia possibile che con tutte le rivoluzioni e stravolgimenti, i valori in cui credi siano rimasti immutati nel tempo?

Prova a guardare a ritroso nella storia, ma ti prego di farlo con imparzialità assoluta.

Chi vedi, tra i popoli e le genti, portare avanti imperterrito e incurante degli ostacoli che gli vengono messi davanti, i principi che oggi chiamiamo universali?

Chi si è battuto per diffondere l’uguaglianza delle persone, il diritto alla vita di ogni singolo essere vivente, il rispetto per la natura, la sacralità del riposo per gli uomini e la terra?

Chi ha previsto la condanna per il padrone che uccide il proprio schiavo, cancellando l’idea di un uomo che può disporre liberamente della vita di un altro?

Chi ha ideato l’assistenza sociale, il welfare, l’obbligo di ogni individuo ad aiutare i meno abbienti con una percentuale del proprio profitto?

Chi ha abolito la legge del taglione e previsto il risarcimento del danno in base all’attività svolta dal danneggiato, in base al lavoro che perderà mentre guarisce? Chi ha concepito il danno morale?

Chi ha imposto che il salario del lavoratore venga corrisposto sempre nel tempo giusto e si è fatto garante affinchè nessuno si trovi alla fine del proprio lavoro senza il denaro che gli spetta di diritto?

Chi ha definito la corruzione una forma di accecamento dei giudici?

Caro amico liberale, se le domande ti sembrano molte e la ricerca dell’origine di ogni principio e concetto un po’ ardua nel suo svolgimento, ti invito ad aprire il libro di Shemot, l’Esodo, nella porzione di Mishpatim, in cui D-o dice a Mosè ‘e queste saranno le leggi che metterai davanti a loro’.

Ci troverai tutto ciò che è stato elencato qua sopra. Ci scoprirai la prima dichiarazione dei diritti dell’uomo, le basi della società civile che oggi diamo quasi per scontate. Potrai leggervi l’invito di D-o agli uomini a non arrendersi al male durante la storia e a credere fermamente che il contributo del singolo può cambiare il mondo intero.

E capirai il motivo per il quale questi principi sono universali.

Non è stato la soggettività dell’uomo a idearli, ma D-o stesso.

Ispirato da uno scritto di mia nonna Alba Rabello, z’l,

Gheula Canarutto Nemni

 

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