A: Sveglia, è una nuova giornata! Ringrazia per l’anima che ti è stata restituita e corri al tempio. Sei ancora in tempo per pregare.
B (prendendo un po’ in giro A): Ma come credi che mi possa mantenere? Pregando tutto il giorno e sprecando il mio tempo in questo modo? Ho appena il tempo per lavarmi e buttare giù un caffè. Il traffico del mattino mi farà già perdere minuti preziosi.
A (sospira): Ma tu pensi che correndo di più dal Cielo ti mandino una parte più grande?
B: Sono sicuro che ciò che guadagno a fine mese è direttamente proporzionale alle ore che dedico al lavoro. Senza ombra di dubbio.
A: Quindi in realtà nulla dipende da D-o?
B: Certo, molte cose dipendono da Lui. La salute, il tempo meteorologico, le sciagure…
A: Ma non i piccoli dettagli della tua vita.
B: Beh, probabilmente per quelli mi devo dare molto più da fare io, per conto mio.
A: Quindi oggi niente preghiera?
B: No. Devo incontrare dei clienti importanti.
A: E quel pensiero sul mangiare solo cibo kasher?
B (mentre finisce di vestirsi): Ci ho riflettuto. E sono giunto alla conclusione che a D-o non cambi molto se io mangi un pezzo di carne di un certo tipo o di un altro.
A: Certo che a Lui non cambia. Ma il cibo di cui ti nutri, cambia te. Modifica la tua capacità di dedicarti alle cose spirituali, di percepire la divinità in questo mondo, di…
B (visibilmente alterato): Scusa ma ora devo davvero correre. E non posso dire che sia stato un gran piacere sentirti di nuovo.
A (sorridendo): Non ti preoccupare, non mi offendo. Ci riprovo ogni volta, perché ti conosco bene. E so che hai la potenzialità di illuminare questo mondo allineando le tue piccole scelte di ogni giorno, al volere di D-o. A proposito e la decisione di non lavorare di shabat, di non prendere la macchina, di stare coi tuoi figli e tua moglie concedendoti del tempo per ascoltarli davvero? Almeno questo lo farai?
B (ora sorride anche lui): quando sarò diventato miliardario ti assicuro che lo farò… Ma ora, per come è messa la mia vita, tutte le richieste che mi fai sono impossibili da conciliare con il corso naturale del mondo.
A: Quando decidi di sottometterti alle sue leggi, ti do’ ragione. Ma quando ti sottometti alle leggi di D-o, le regole le detta Lui. E non più la natura.
B (prima di chiudere la porta di casa): Ci sarà mai un giorno della mia vita in cui mi lascerai in pace?
A: Credo tu ti auguri che quel giorno arrivi il più tardi possibile. Dai un bacio alla mezuzà almeno.
B alzò gli occhi verso lo stipite e allungò la mano. Le aveva negato tutto, quella mattina. Almeno quel gesto glielo doveva. Quella lotta tra sé e sé sorgeva ogni giorno e lo tormentava. Non gli permetteva di stare mai tranquillo. Ma sapeva che dietro a quei dubbi, a quegli slanci spirituali costantemente seguiti da silenzi interiori, c’era una parte vitale di sé. La sua anima. E la sua voce, in fin dei conti, significava che il cuore, dentro al suo petto, anche quella mattina, batteva.
Gheula Canarutto Nemni
A quando un secondo libro? 🙂
Splendido!