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La vera grandezza di un uomo secondo l’ebraismo

Pubblicato il | Ebraismo

Rav Shaikevitz nasce il 26 cheshvan 5719. Quel giorno si iniziava a leggere parashat toldot, la porzione in cui la Torà per la prima volta definisce uno degli avot, ish tam ioshevohalim. Alle fine della stessa parasha Yaakov, Giacobbe, forte delle berachot ricevute dal padre, abbandona la terra in cui è nato per andare a formare la propria famiglia in una terra lontana.

Questa è la storia di un discendente di Yaakov che ha dedicato anni della propria vita a studiare la Torah, 100 pagine di ghmarà prima del suo bar mizvah, ma quando poi è venuto il momento, si è imbarcato in un’avventura verso Milano, la destinazione che il Rebbe, la sua guida spirituale, per lui aveva deciso.

Nel suo viaggio ha impattato sulla vita di innumerevoli persone, con umiltà e bontà proprie dei giganti nascosti. E ha trasmesso lezioni di vita insegnando come viverla davvero.

Siamo venuti al mondo per dare, ci ha insegnato ravShaikevitz senza farci sedere a un banco ad ascoltare, ma con un esempio silente di infiniti gesti quotidiani concreti.

Con feste di Purim organizzate per mesi nei minimi dettagli a cui partecipavano tutte le anime della comunità, con cene in onore di date speciali in cui nessuno si sentiva ospite ma tutti credevano di essere gli organizzatori.

Con una sukka’ aperta per otto giorni in cui per potere venire a mangiare bastava bussare, con sedarim (cena Pasquale) di pesach per tutti, anche per chi si ricordava di essere ebreo alla vigilia della festa.

Con telefonate in cui consolava persone mai viste, con consigli ai suoi studenti su come gestire la trattativa di un business, con un mikveh per uomini che in città non c’era mai stato, con la partecipazione alla chevra kadisha, preparando tanti ebrei di Milano verso il loro ultimo viaggio.

Siamo qui per condividere ciò che sappiamo fare. E così le 100 pagine di ghmara’ che ha studiato prima del suo bar mizvah, l’energia spirituale raccolta nel periodo in cui è stato una delle colonne portanti di 770, la sinagoga del Rebbe, si sono trasformate in lezioni quotidiane di ghmarà a studenti che bevevano con enorme sete ogni suo insegnamento, in campeggi di studio estivi in cui entravano ragazzi di tutti i retaggi per uscire dopo un mese come dei veri chassidim di altri tempi.

L’hayom yom, il libro che porta un pensiero per ogni giorno dell’anno, del suo compleanno insegna che la crescita di una persona non passa attraverso i sospiri. Sono le azioni pratiche, il duro lavoro quotidiano a trasformarci in persone migliori.

E non importa se il lavoro da svolgere è così umile da sembrare poco adatto a un rabbino.

E così ha organizzato il primo day camp di Milano, diventandone la mente ideatrice ma anche l’autista e il responsabile del cibo per gruppi di bambini e ragazzi milanesi il cui tempo delle vacanze non andava sprecato. E tra un tiro all’arco e un giro sui go kart, infilava una pagina di ghmara’ o una lezione spirituale mentre nel sottofondo si sentivano i ragazzi aspirare con la cannuccia la loro bibita fresca.

D-o non si serve solo nelle quattro mura di un posto sacro, ci ha insegnato. Ma in qualsiasi posto e in qualsiasi momento e frangente in cui ci si trovi. Dentro a un cucina a controllare che nelle foglie dell’insalata non ci siano insetti e a organizzare gli spazi in modo che qualsiasi turista perso trovi un posto accogliente in cui mangiare durante shabat.

Nelle prigioni, a portare cibo e conforto ai fratelli ebrei che hanno sbagliato.

Rav Shaikevitz ci ha insegnato che anche se sei un genio e ti basterebbe un libro per sentirti pienamente realizzato, D-o non si serve pensando solo a se stessi e al proprio miglioramento. Ma pensando e occupandosi e preoccupandosi soprattutto degli altri.

Nel giorno in cui D-o ha deciso che il suo lavoro era giunto a termine, l’hayom yom racconta che il popolo ebraico è paragonato alle stelle che brillano in cielo, che guidano con la propria luce le persone che si muovono al buio.

E che ogni persona possiede la forza morale e spirituale per influenzare chi incontra nel proprio percorso. E può fare in modo che la vita di innumerevoli individui cambi per sempre grazie alla luce che hanno ricevuto.

La luce di Rav Shaikevitz e le sue lezioni di vita continueranno a risplendere e a guidarci ogni giorno nel viaggio verso la venuta del Messia e la ricostruzione del Santuario che siamo certi avverrà molto presto Grazie alle azioni silenziose ma potenti di questi umili giganti.

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