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Per quelli che si sono sempre domandati: ma cos'è un rabbino?

Pubblicato il | Ebraismo

Spiegare che cosa è un rabbino, un rav, non è semplice.
Un Rav è una persona che chiami quando ti cade un pezzo di carne nella besciamelle di latte o quando stai provando a fare il calcolo esatto di quanta decima devi versare in tzedaka e non ti ritrovi nelle somme e nelle differenze.

E’ un numero verde accessibile 24/24, 7 giorni su 7. Anche se carica tutti i figli in macchina per portarli in montagna, non va mai davvero in vacanza. Sa che le sue persone potrebbero avere bisogno di lui anche a Ferragosto o il primo dell’anno.

E’ un coach che ti allena per imparare ad affrontare la vita e poi, quando pensa che tu sia pronto ti indica la strada e ti dice: ora vai. Ti rassicura dicendoti che sei in grado di fare tutto in autonomia, ma da lontano continua a guardarti, per non farti sentire mai solo.

E’ un numero di emergenza che chiami di notte quando sei rimasto chiuso fuori di casa perché hai dimenticato le chiavi dall’altra parte del mondo, quando tuo figlio si deve sposare e non sai con che criterio dividere i costi del matrimonio tra la tua famiglia e quella dei tuoi futuri consuoceri.
E’ un telefono amico a cui rivolgersi quando l’anima pizzica e tormenta, quando rimani deluso da amici e da parenti, quando sei in un periodo un po’ giù e la tua fiducia in te stesso vacilla.

E’ un consulente d’affari che ti aiuta ad assumere le decisioni nei momenti strategici, che ti aiuta a decidere quale merce comprare e quale vendere, quando correre a espanderti e quando invece procedere a un ritmo più lento.
E’ una guida spirituale con cui condividere dilemmi e timori, che ti fa capire che le tue domande non sono banali né mai troppo sfidanti, ma semplici dubbi di un essere umano che cerca di destreggiarsi nel viaggio della vita.

E’ un maestro che ti insegna a studiare i testi, che si siede paziente con te dopo che sei rientrato dal lavoro stanco e provato, che durante la quarantena ti chiama su Zoom alle sette del mattino per studiare un capitolo di Rambam, perché la torah non si deve mai fermare di fronte a nulla.
E’ una colonna a cui ti attacchi quando fuori tira un vento fortissimo, quando le tempeste della vita ti scuotono dalle fondamenta, quando le lacrime sgorgano come fiumi in piena.
E’ una luce a cui guardi per orientarti nel buio del mondo, un’ombra che segui con umiltà sapendo che lui possiede una saggezza speciale, è una voce che parla dentro alla tua anima e risponde ai tuoi dilemmi spirituali anche quando non è lì con te fisicamente.

Ase lecha rav, fai per te un rabbino, c’è scritto. Anche se pensi di potertela cavare, vai alla ricerca di una figura di riferimento e tienila lì, come punto fermo, perché ci sarà sempre qualcosa che tu non possiedi, qualcosa di cui andrai alla ricerca e che solo il tuo rav potrà completare.

Queste righe sono dedicate al maestro che per più di trent’anni ha guidato e, siamo sicuri, continuerà a guidare da dove si trova adesso, la nostra vita e la nostra famiglia. Rav Shaikevitz. E' attraverso la sua presenza costante che abbiamo capito quanto sia fondamentale avere una guida, per crescere.

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