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Per tutti quei papà che non sono più con noi in terra

Pubblicato il | Essere genitori

Ciao papi, sono 22 anni che ogni volta che leggo la parola ‘papà’ penso a quel giorno in cui la nostra vita è cambiata per sempre e uno dei pezzi più importanti della nostra esistenza ci è stato preso.

In tanti si rivolgono a una persona scomparsa dalla terra, dicendo: ciao, ovunque tu sia. 
Da me non sentirai mai questa frase. Perché io so dove sei. 
Sei con me, anche se non ti posso vedere fisicamente. 
Sei con me nelle mie scelte, quando mi trovo davanti a un bivio e sento la tua voce che mi dice: ovunque tu vada, sarà sicuramente la direzione giusta. 
Sei nei miei pensieri, quando rifletto su problemi esistenziali e mi torna in mente quando in mezzo a discussioni sui massimi sistemi, ti voltavi all’improvviso e mi facevi la linguaccia dicendo: non essere troppo seria! 
Sei nei messaggi di incoraggiamento che trasmetto ai miei figli, 
nei baci della buonanotte che dò loro prima che vadano a dormire, 
sei nella passione per le cose che faccio, 
nell’energia con la quale mi butto in iniziative che a tanti sembrano strane, 
sei nell’idealismo che mi tormenta, 
nel senso di giustizia che non mi fa stare zitta. 
Sei nella mia insicurezza in certi momenti, nel mio arrossire esattamente come te, fino alla punta delle orecchie, quando sono emozionata o commossa.

Ho capito cosa sia davvero un genitore solo dopo che te ne sei andato, lasciando quel vuoto fatto da un numero di telefono a cui nessuno risponderà più per aiutarti quando ne hai bisogno o quando hai voglia di sentirti amato incondizionatamente, di una sedia a capotavola che sembra sempre in attesa di essere occupata da qualcuno e ti guarda dicendo: io sono qui, anche se non mi vedi. 
Ho capito quanto un padre e una madre siano sempre lì per te, qualsiasi scelta tu intraprenda e quanto hai bisogno del loro sostegno anche se hai più di quarant’anni. 
Quando mio figlio ha certe espressioni buffe e tira fuori i denti per prendermi in giro, mi si accavalla la tua faccia con la sua e vedo davanti ai miei occhi il Dna trasformarsi in un legame di cuore.

Siamo fatti di corpo e di anima. Durante la vita il corpo limita con la propria fisicità l’anima, la imprigiona in qualche chilo di massa corporea. Ma quando il corpo torna alla terra da cui era venuto, l’anima si ritrova libera di muoversi in ogni posto e direzione e sta ancora più vicina a chi le era attaccato durante la vita terrena. Senza la costrizione fisica, lo spirito, come l’aria, si trova ovunque.

Ciao papi, non smettere di tenermi per mano e continua a sussurrarmi consigli, a ispirare i miei sogni. 
Ti voglio un bene infinito
La tua bambina cresciuta 

Gheula Canarutto Nemni

 

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